I tendini decorrono dai muscoli dell’avambraccio alle dita, ed hanno la funzione di flettere (piegare) e di estendere (raddrizzare) le dita.
Quando questi tendini vengono lesi i relativi movimenti sono impossibili (a meno che non si tratti di lesioni parziali).
La causa più frequente di una lesione tendinea è una ferita da taglio ( coltello, vetro, etc..), o una frattura soprattutto se dovuta a traumi da schiacciamento.
Più raramente i tendini si possono rompere a causa di un urto o di uno sforzo notevole anche in assenza di una ferita (rottura sottocutanea).
I tendini si suddividono in Estensori e Flessori:
I tendini estensori sono 5 (uno per ogni dita) + 3 (Estensore proprio del mignolo, estensore proprio dell’indice e estensore breve del pollice); si trovano sul dorso delle dita e della mano, immediatamente al di sotto del piano cutaneo e sottocutaneo, per cui possono essere lesionati anche da ferite superficiali. Se la lesione del tendine estensore è completa risulta impossibile estendere attivamente tutto o parte del dito. Anche con estensione conservata però può essere presente una lesione parziale del tendine, che deve essere comunque riconosciuta e riparata chirurgicamente.
I tendini flessori sono 4 x 2 (8) + il flessore del pollice; per ogni dita, escluso il pollice, ci sono due tendini flessori: il flessore superficiale (che piega il dito dritto nel palmo della mano) e quello profondo (che piega l’ultima falange).
I tendini Flessori si trovano sul versante palmare delle dita e le lesioni degli stessi si manifestano con l’ impossibilità di flettere attivamente tutto o parte del dito
Lesioni o Rotture dei tendini della mano
Una lesione dei tendini estensori può comportare l’impossibilità a sollevare una o più dita (a seconda del numero dei tendini coinvolti) oppure provocare delle deformità alle dita:
La rottura del tendine che estende l’estremità delle dita può causare la caduta della falange distale e l’impossibilità alla sue estensione (trauma dell’articolazione interfalangea distale). La deformità residua è chiamata comunemente “dito a martello”. Se non corretta l’estensione della porzione terminale del dito interessato non sarà più possibile.
Una lesione del tendine al livello della falange intermedia delle dita provoca una lesione parziale del tendine (rottura della bandelletta centrale). La lesione è difficile da diagnosticare. Se non riconosciuta velocemente e trattata, l’articolazione diventa rigida, in parte per il trauma, in parte per l’impossibilità all’estensione. Con il tempo, la falange intermedia si flette, mentre quella distale si estende, provocando una deformità detta a “bottoniera”.
Sfortunatamente queste lesioni sono difficili da trattare e necessitano di una riabilitazione prolungata. Un intervento chirurgico è quasi sempre necessario, ed una fissazione intraarticolare mediante un filo di Kirschner può essere richiesta. Quest’ultimo deve restare in situ per almeno tre settimane.
Dopo l’intervento chirurgico le mani devono essere elevate per la prima settimana e, dunque, bisogna evitare di tenere la mano pendente.
In seguito è fondamentale proteggere la mano mediante un tutore statico conformato ed effettuare fisioterapia.
La guarigione dei tendini è molto lenta e devono trascorrere circa 12 settimane prima che si ristabilisca una resistenza stabile.
Bisogna prestare attenzione quando: si esce dal bagno, ci si veste, si apre la porta, si spreme il dentifricio, si raccoglie un oggetto.
In conclusione una lesione dei tendini deve essere trattata quanto prima per ottenere dei risultati stabili e duraturi. Se ben affrontata può garantire un recupero totale della funzionalità della mano.
Il trattamento è di tipo chirurgico (intervento viene eseguito con anestesia del solo arto superiore) e fisioteraupetico; il trattamento fisioterapico con tutori dinamici ed esercizi mirati a prevenire rigidità ed aderenze tra tendine e strutture circostanti.
E’ quindi necessario un buon trattamento chirurgico ed una buona collaborazione da parte del paziente.
Il dito a scatto
Le malattie infiammatorie dei tendini della mano sono abbastanza comuni e possono avere diverse localizzazioni.
Il dito “a scatto” è la più frequente ed è caratterizzato da uno scatto quando il dito pollice o qualsiasi altro,passa dalla flessione alla estensione.
E’ tipico della età adulta, ma nel pollice esiste anche nei bambini.
L’intervento, in anestesia locale, consiste in una piccola incisione attraverso cui si apre il canale nel quale scorre il tendine; il risultato è buono e immediato.
La malattia di De Quervain
Al polso si può avere un problema simile (morbo di De Quervain) , uno dei tendini estensori del pollice incontra difficoltà a scorrere nel suo canale: il paziente avverte un forte dolore sopra e spesso in tale sede compare anche una piccola tumefazione dolente. L’ intervento è simile a quello per il dito a scatto.